“Ma-shalai” la danza può diventare “agorà”

 Innanzi tutto il titolo. Tragicamente beffardo, di un ottimismo peloso e comicamente inopportuno. In due parole, alla siciliana. In due parole, “Ma-shalai” , che, in dizione arabeggiante,  allude a quel piacere prepotente che dura l’espace d’un matin. Una sorta di sinistro (bechettiano malgrè lui) “aspettando godò” in attesa della fine. Ma quale “scialo”? Ci vorrebbe forse un punto interrogativo al bellissimo, lirico e dirompente “Ma-shalai” (danza e non solo) di Salvatore Romania e Laura Odierna…

Carmelita Celi

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